Ieri, 10 agosto 2021, siamo rientrati a casa, anche se in realtà siamo tornati da un sogno. Non solo perché abbiamo visitato un paese meraviglioso, dal suolo al cielo stellato, ma anche perché lo abbiamo visitato al meglio: pochissime persone, un numero di animali che non avremmo immaginato di vedere, paesaggi mozzafiato e sempre diversi, temperatura perfetta, strutture accoglienti bellissime e spesso con un progetto utile alle spalle (il N/a’ankuse in questo è stato molto istruttivo, così come il Solitaire).
Man mano che passavano i giorni ci rendevamo sempre più conto di come Nadia e Rolando avessero organizzato questo viaggio alla perfezione, come se conoscessero i nostri interessi e le nostre curiosità. Scambiando due chiacchiere con quei pochi turisti che abbiamo incrociato, ci rendevamo conto che il nostro viaggio era sempre migliore, se non altro in qualche dettaglio. E poi le indicazioni erano perfette, a partire da quelle stradali fino alle attività da fare, sia quelle incluse che quelle consigliate. Le attività sono state state complete, da quelle su misura per le ragazze (che sono piaciute tantissimo anche agli adulti!!) a quelle più particolari, come il villaggio himba.
I lodge sono stati per noi una vera sorpresa: ognuno con caratteristiche diverse, tutti mimetizzati con l’ambiente, cura dei dettagli, ottimo cibo. Tranne Opuwo (dove secondo noi hanno sbagliato a non controllare prima le camere che ci hanno assegnato, visto il lungo periodo di chiusura), il resto era per il nostro gruppetto una piacevole attesa piena di curiosità. In qualche caso ci siamo proprio goduti le cene in location a dir poco fantastiche: dal Teufelskrallen, con le prime tende lussuose con vista su spazi enormi e in compagnia degli springbok, al N/a’ankuse, con i babbuini e camere originali, passando per Soussusvlei, Swakopmund, Ai-Aiba, Epupa, Dolomite camp, ecc. ecc. ecc. Il Kifaru merita due parole in più perché non solo ci ha regalato un giorno di lusso, ma anche per l’accoglienza: ci hanno aspettato con i nostri nomi scritti su una lavagna all’ingresso, ci hanno coccolati in ogni modo e infine il personale ci ha salutato disposto in riga sulle scale con un coretto. Incredibile! Anche il Mount Etjo era un bel lodge con una sua “personalità”, dove è stata scritta una pagina importante della storia della Namibia. Soltanto il lion feeding ci è parso decontestualizzato; immaginavamo qualcosa “per turisti” e ne eravamo consapevoli, ma sarebbe stata appropriata una breve introduzione e descrizione di cosa avremmo visto e dove ci avrebbero portati.
Il viaggio in auto e gli spostamenti sono stati un viaggio nel viaggio. Ci perdevamo dentro quei paesaggi così particolari della Terra e cercavamo di notare un po’ di tutto, dalle sedimentazioni geologiche agli animali. Ecco, gli animali. I safari erano inclusi al momento giusto. Infatti, dal primo safari è stato un crescendo. La prima volta che incontravamo un dato animale era sempre un’emozione. La prima zebra, la prima giraffa, il primo leone… Etosha poi è stato il trionfo, non solo dei grandi animali – e siamo stati fortunati a vederli praticamente tutti – ma anche degli uccelli. Guidavamo in mezzo a zebre e antilopi, i rinoceronti ci hanno attraversato la strada, le iene hanno “riso”, gli elefanti si sono mostrati in massa (35 in una sola pozza). Vederli nel loro ambiente e con i loro tempi è stato una sorta di esercizio di meditazione per la mente. Una meraviglia.
Per noi Nadia e Rolando non seno stati dei semplici “tour operators”, ma ci hanno accompagnato a costruire e poi a goderci questo viaggio. Abbiamo apprezzato moltissimo la relazione che hanno costruito con noi, l’aspetto umano sopra ogni cosa. E incontrarli a Swakopmund per noi è stato molto bello.
Speriamo di avere la possibilità di tornare in Namibia e di vedere altre meraviglie.
Cinzia & fam
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